Collettivo di Artisti a Bologna con MAST Uniform
UNIFORMI
un mondo che ci rende
Speciali
Quanto è bello, ma quanto è bello!!
Indossare le proprie vocazioni.
Adeguare l’Abbigliamento per rendere più funzionale il lavoro che facciamo.
Siamo partecipi?
Certo, e attivamente!
Con le nostre abilità facciamo in modo che identità e abilità si fondano, lasciando spazio all’Amore per ciò che facciamo. Negli anni le Italiane “divise” o “Uniformi”, come vengono chiamate nel resto del mondo, hanno avuto, come ogni cosa, un’evoluzione.
Oggi le divise da lavoro sono sempre più eleganti e distintive. Un brand o una azienda di successo non può rinunciare al proprio stile. Colori, Loghi, etica vengono letteralmente indossati dal personale donando una certa ufficialità ad ogni funzione svolta.
E’ così che un netturbino, con un bel Parka ad alta visibilità diventa magicamente autorevole nell’eseguire il suo lavoro.
E’ Così che il panettiere con un copricapo a bustina bianco e lo Chef con un bel cappello da cuoco colorato si distingue.
Certo Sarebbe bello se un’autista di autobus andasse in giro con un cappello da chef.. fantasioso. Perché non avviene? Semplicemente perché la forma di un cappello da cuoco ha una ragione di esistere.. ha una funzione, pratica, lascia respirare anche dopo ore la testa garantendo il contenimento dei capelli per qualsiasi lunghezza.
Da questi spunti e dall’evoluzione degli anni è nato un progetto molto interessante nella Città capitale dell’immaginazione civica: Bologna.
Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia.
Questo il nome del progetto. Si tiene a Bologna dal 25 gennaio al 3 maggio 2020 questa rassegna cinematografica e mostra fotografica dedicata al settore delle Uniformi nel Mondo.
UNIFORM INTO THE WORK/OUT OF THE WORK
Il nuovo progetto espositivo della Fondazione MAST è curato da Urs Stahel ed è dedicato alle uniformi da lavoro e divise per aziende. Attraverso oltre 600 scatti di grandi fotografi internazionali vengono mostrate le tantissime tipologie di abbigliamento indossate dai lavoratori nei contesti storici, sociali e professionali più diversi.
Le uniformi, nate per fornire un elemento distintivo da chi le indossava, da un lato mostrano l’appartenenza a una categoria, a un ordinamento o a un corpo, senza distinzioni di classe e di ricchezza, dall’altro possono evidenziare una separazione dalla collettività. Le parole italiane “uniforme” e “divisa” evocano, allo stesso tempo, inclusione ed esclusione.
UNIFORM INTO THE WORK/OUT OF THE WORK comprende una mostra collettiva sulle divise da lavoro nelle immagini di 44 fotografi e un’esposizione monografica di Walead Beshty, che raccoglie centinaia di ritratti di addetti ai lavori del mondo dell’arte incontrati dall’artista nel corso della sua carriera, per i quali l’abbigliamento professionale, estremamente differenziato e individualistico, rispetta una sorta di tacito codice dell’anti-uniforme.
GLI INNUMEREVOLI ARTISTI DI
MAST
SERGEY BRATKOV,
MANUEL ÁLVAREZ BRAVO,
ULRICH BURCHERT,
SONG CHAO,
BARBARA DAVATZ,
ALFRED EISENSTAEDT,
BRAD HERNDON,
HIROJI KUBOTA,
L.G. ROSE COMMERCIAL PHOTOGRAPHER,
ERICH LESSING,
DANNY LYON,
NASA PHOTOGRAPHS,
HELGA PARIS,
PAOLO PELLEGRIN,
MARION POST WOLCOTT,
TIMM RAUTERT,
JUDITH JOY ROSS,
AUGUST SANDER,
OLIVER SIEBER,
HITOSHI TSUKIJI,
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